La Dalmazia è regione dalla storia culturale
frastagliata come la sua geografia: terreno fertile nel rispondere all’interrogazione sulla complessità in uno studio antropologico sulle pratiche e politiche dell’identità.
Le storie di vita mostrano la capacità degli individui nell’attraversare a modo proprio i confini che nel Novecento divisero comunità e memorie. Sono percorsi spesso sofferti, in cui l’esperienza soggettiva fa ancora fatica a pervenire a un ordine condiviso del ricordo.
Evelyne van Heck (Roma 1982) è dottore di ricerca in etnologia ed etno-antropologia. Si è occupata di migrazioni, politiche della memoria e identità, studi etnico-religiosi. Attualmente lavora nel settore della cooperazione internazionale presso la FAO, l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura.
La Dalmazia è regione dalla storia culturale
frastagliata come la sua geografia: terreno fertile nel rispondere all’interrogazione sulla complessità in uno studio antropologico sulle pratiche e politiche dell’identità.
Le storie di vita mostrano la capacità degli individui nell’attraversare a modo proprio i confini che nel Novecento divisero comunità e memorie. Sono percorsi spesso sofferti, in cui l’esperienza soggettiva fa ancora fatica a pervenire a un ordine condiviso del ricordo.
Evelyne van Heck (Roma 1982) è dottore di ricerca in etnologia ed etno-antropologia. Si è occupata di migrazioni, politiche della memoria e identità, studi etnico-religiosi. Attualmente lavora nel settore della cooperazione internazionale presso la FAO, l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura.
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